La norma specifica due metodi (metodo A e metodo B) per la determinazione della resistenza all' urto-trazione delle materie plastiche in condizioni definite. Le prove possono essere descritte come prove di trazione a velocità di deformazione relativamente elevate. Questi metodi possono essere utilizzati per materiali rigidi (come definiti nella norma UNI EN ISO 472), ma sono particolarmente utili per materiali troppo flessibili o troppo sottili per essere sottoposti a prove con prove d' urto conformi alla serie ISO 179 o ISO 180.
Questi metodi vengono utilizzati per studiare il comportamento di campioni specifici a velocità d'impatto specificate e per stimare la fragilità o la tenacità dei campioni entro i limiti inerenti alle condizioni di prova.
I metodi sono applicabili sia a provini preparati da materiali da stampaggio, sia da provini prelevati da prodotti finiti o semilavorati (ad esempio pezzi stampati, laminati, o lastre estruse o colate).
I risultati ottenuti provando provini stampati di diverse dimensioni non sono necessariamente gli stessi. Allo stesso modo, è possibile che i campioni tagliati da prodotti stampati non diano gli stessi risultati dei campioni delle stesse dimensioni stampati direttamente dal materiale. I risultati delle prove ottenuti da campioni preparati da composti (compound) per stampaggio non possono essere applicati direttamente a pezzi stampati di qualsiasi forma, poiché i valori possono dipendere dalla progettazione dello stampo e dalle condizioni di stampaggio. I risultati ottenuti con il metodo A e il metodo B possono o meno essere comparabili.
I metodi non sono adatti per essere utilizzati come fonte di dati per calcoli di progettazione sui componenti. Le informazioni sul comportamento tipico di un materiale possono tuttavia essere ottenute provando diversi tipi di provini preparati in condizioni diverse e sottoposti a prova a temperature diverse. I due diversi metodi sono adatti sia per il controllo della produzione che per il controllo della qualità.