I sistemi adottati per specificare in modo univoco il colore di una superficie si possono raggruppare in due categorie: quelli che definiscono il colore mediante campioni colorati; quelli che definiscono il colore mediante numeri ottenuti per elaborazione di misure fisiche (strumentali). Dei sistemi che definiscono il colore mediante misure fisiche, il piu' importante e oggi universalmente adottato e' quello della commission international de l' Eclairage (cie) che, in base alle caratteristiche colorimetriche degli osservatori normali (ne sono stati definiti due: l' osservatore normale cie 1931 per campi di osservazione fino a 4 e l ' osservatore cie 1964 per campi di osservazione da 4 a 10 ) e a quelle degli illuminanti (a, c, d65,...), permette di elaborare le misure strumentali per ottenere le componenti tricromatiche x,y,z. Il sistema cie consente di misurare oggettivamente ogni colore ma richiede l' impiego di una strumentazione generalmente complessa. Per l' uso e la comunicazione del colore e' pertanto utile ricorrere a metodi di specificazione basati sul confronto visivo con campioni cromatici di riferimento. Dei sistemi di campioni standard il piu' diffuso e' il Munsell Book of Color, del quale esistono diverse edizioni che possiedono quantita' differenti di colori, di formati e di finiture (lucida, opaca). Il sistema Munsell costituisce anche un metodo di specificazione del colore basato su un principio di ordinamento visivo. I campioni di colore sono ordinati infatti in modo tale che anche i colori non presenti nella collezione possano essere specificati. Definisce un sistema di specificazione per l' identificazione dei colori, cosi' come ci appaiono, e per la loro codificazione. non e' applicabile ai colori fluorescenti e alle sorgenti